ll terzo mese

il primo mese il secono mese

Filmicamente:

Le idi di marzo da vedere entro fine febbraio

Racconti e altre pseudoamenità:

Inés
Ombra di ciglia stanche

Divagazioni libriche:

L’erba voglioContare le pagine prima di leggere un libro. E Alice Munro
Classici (e) fighi
200 anni! Orgoglio e pregiudizio in una frase
Origliare in libreria
Ambiguità anatomiche
Realtà e scrittura: “Facciamo un gioco”, racconto erotico di Emmanuel Carrère
Scrittori che riscaldano la minestra

Recensioni:

Libri che leggi tutto d’un fiato. “Il senso di una fine”, J. Barnes
Contare le pagine prima di leggere un libro. E Alice Munro (racconti da “Nemico, amico, amante…”, Alice Munro)
Con te fino alla fine di… di un’emerita bistecca! (“Con te fino alla fine del mondo”, N. Barreau)
Sul piacere della lettura: Miele di McEwan
Rosa candida, un libro che ci si potrebbe perdere (“Rosa candida”, Audur Ava Ólafsdóttir)
[Giornata della memoria #1] Il profumo delle foglie di limone, Clara Sànchez. Un mappazzone.
[Giornata della memoria #2] Le leggi antiebraiche spiegate agli italiani di oggi (saggio di M.Sarfatti)
[Giornata della memoria #3] Commedia in minore (di Hans Keilson)
Leggere senza affetto: “Mancarsi”, Diego de Silva
Libri belli: Ritratto di famiglia con superpoteri (di S. Amsterdam)
“Il seggio vacante”, J.K.Rowling. 5 cose che non leggerete in questa non-recensione. Plus, una non-recensione.
Realtà e scrittura: “Facciamo un gioco”, racconto erotico di Emmanuel Carrère
Scrivere superminimal… Pazzo weekend, di Roddy Doyle
Leggere nella neve: Io sono Febbraio, Shane Jones

Pagine strappate:

Romanticismi del martedì mattina

Varie:

Sto scrivendo, sto leggendo, sto…
Autofeticismo (chiamiamoli ricordi)
Riassunto delle puntate precedenti…
Non ne scriverei sul blog
Lepaginestrappate su Cartaresistente

Consigli a tema:

Giornata della memoria: #1, #2, #3

Racconti viziati: Lussuria (Roald Dahl), Accidia (Raymond Carver), Gola (Karen Blixen), Ira (Peter Cameron), Invidia (Guy de Maupassant), Superbia (Peter Ho Davies), Avarizia (Daniel S. Libman).

Dimmene quattro! (o quante ne vuoi)