Il romanzo della nuova generazione: Alta definizione, di Adam Wilson

(Un romanzo figo che parla di gente poco figa.)

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Quando si parla di romanzi di formazione americani, il primo libro cui si pensa è Il giovane Holden. E infatti, anche leggendo Alta definizione di Adam Wilson il paragone risulta inevitabile. Ed è il seguente: laddove ero pronta a innamorarmi del cinico-intelligente-acuto Holden Caulfiend, il protagonista di Alta definizione, il ventenne Eli Shwartz, è decisamente ripugnante.

Da quando ha concluso il liceo non fa niente della propria vita, è abbandonato all’inerzia del monitor e alla unica palestra della masturbazione, alle felicità delle droghe e dei supermercati dei quartieri alti, all’eleganza della vestaglia, al conforto del grasso.

Vive con una madre assente e depressa, ha un fratello iperambizioso e il padre se ne è andato in una casa supermoderna e asettica con una nuova moglie e due diabolici bambini e la sua unica presenza è quella di mantenere lo “stile di vita” di Eli.

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E diciamolo, tutti osservano Eli piuttosto disgustati, e non fanno nulla per nasconderlo.

Lo osservano come un bolo maleodorante colante grasso, un parassita della loro società: la società degli ebrei americani con un fermissimo imperativo (far soldi, tanti soldi, e non ammettere mai di essere ricchi), quella classe americana medio-alta col soldo sempre in mano e la Moglie Numero 3 che ricorda tanto la vita superagiata (e decisamente vuota, se non fosse per l’omicidio di turno) delle casalinghe disperate di Wisteria Lane.

Tutti osservano Eli, ma, soprattutto, Eli osserva loro.

Ed è qui la sorpresa.

Eli non è stupido. Non è ignorante, nemmeno. Non ha il cervello in pappa da droghe e spazzatura televisiva (non sempre, perlomeno).

E’ invece uno strano mix di depressione-sensibilità-acume. Una voce che ci racconta se stesso facendo ridere e piangere e, forse perché senza alcuna ambizione e rispetto verso se stesso, riesce a guardare ciò che lo circonda e vederne le crepe, le tristezze e le solitudine. Le apparenze e ipocrisie. Senza giudicare, ma quasi con intima comprensione e commozione. E quindi riesce a scorgerne anche le inattese bellezze.

Il suo sguardo è “ad alta definizione”.

E il suo modo di raccontare è assolutamente strepitoso. Adam Wilson sbuca nella scena narrativa contemporanea e mi fa dire: “Porcavacca, ne voglio ancora, dove sei stato finora?”

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Un romanzo della generazione contemporanea? Questo!

Come contenuti, e come scrittura.

Non i vintage-drammone-nostalgici romanzi adolescenziali ambientati in lontani anni ’80 (come il recentemente alla ribalta Ragazzo da parete), nemmeno gli ormai classici alla Salinger e l’ironia aggraziata alla Peter Cameron (Un giorno questo dolore ti sarà utile). Non un personaggio che cerca e trova l’amore (Eli è affamato d’amore, e questa fame è la piscina della sua solitudine, e se è vero che in Alta definizione c’è un sacco di sesso, decisamente è più masturbatorio che in compagnia e, nella seconda ipotesi, è più squallido che mai). Non la ricerca di una vera e propria formazione del personaggio, magari con l’aiuto della mano provvidenziale di un saggio consigliere o maestro inserito nella narrazione. Non la ricerca di un lieto fine.

No. E’ questo. Droga, confusione, contraddizioni, soldi, apparenza, internet, pornografia.

E l’assenza di una vera e propria “fine” alla formazione, al personaggio, ai suoi errori. Tant’è che in Alta definizione i finali sono molti. Sono filmici. Sono citazioni. Sono giochi di scrittura. Sono assurdi, sono belli. E se c’è da cercare una guida, l’unica è individuabile in Seymour Kahn, ex attore finito in carrozzina, cinico, drogato, sessuomane, depresso, Viagra-dipendente.

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Scrittura che è un mix di poesia e realismo senza remore e alcuna censura. Un mix. Descrizioni impietose e delicate. Ironia e improvvismo lirismo. Scrittura che incanta.

Sono a volte elenchi a volte scenari filmici altre volte narrazione oppure ricette d’alta cucina segrete e immaginate da Eli, sempre perfette.

Sono sempre stupore nella lettura. Stupore per la consapevolezza e la leggerezza di lettura con cui le pagine si compongono, raccontando tante cose da colmare mente e sensazioni.

Ciò che Adam Wilson scrive fa a volte un po’ schifo, ed è bellissimo.

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Alta definizione
Adam Wilson
Traduzione di Lorenzo Bertolucci
ISBN edizioni, collana Special Books
480 pagine
2013
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Pagine strappate da Alta definizione

13 pensieri su “Il romanzo della nuova generazione: Alta definizione, di Adam Wilson

  1. Io questo l’ho adorato oltre ogni dire. Tra l’altro l’ho iniziato solo dopo che ne avevi scritto strabene su Fb, mi pare.
    Ti dirò, io i giovani alla Holden non li posso soffrire. Holden in particolare mi sta sulle perdindirindine in maniera potente. Cioè, il libro mi era anche piaciuto, però in Holden trovavo una certa soddisfazione in quella confusione, nel mandare all’aria gli altri, nel farli preoccupare… Eli invece è diverso. Eli non aspetta altro che una spinta, che un calcio per iniziare a muoversi, è intrappolato nell’inerzia e non dà segno di esserne contento o soddisfatto. E’ estremamente cosciente di sé e della sua squallida situazione, ma teme di affrontarla.
    … coff, sì, ammetto che mi ci ritrovo e molto.
    Stupenda la struttura, bellissimo lo stile. Ho apprezzato un sacco il fatto che l’autore abbia sempre tenuto presente chi fosse Eli, le sue citazioni cinematografiche, l’amore per la cucina… cioè, altri non sarebbero stati così attenti, credo, a tenere Eli sempre lì.
    Tra l’altro meravigliosa la copertina Isbn, pure con i comandi del video. Perfetta.

    • Mi sa che ognuno in Eli qualcosa di suo c’ha visto, mi sa.
      Anche perché sembra il più sconclusionato, ma gli altri non sono messi affatto meglio. Basta vedere il padre, nella sua nuova casa bella e artefatta, che alle nove si alza da tavola e va letto e non dice mai niente.

      La struttura. Maestria. Quest’uomo insegna scrittura creativa a New York, io anelo a sentirlo parlare!

  2. Sto leggendo una marea di complimenti su questo libro, mi incuriosisce tanto ** Prossimo acquisto! Di primo acchito lo avrei messo da parte per il futuro – sesso, depressione, viagra, droga, sudiciume e disgusti vari ed eventuali tendo a scadenzarli nel (se non lungo) medio periodo sul mio comodino virtuale – ma dopo tanti elogi… a presto, Eli 😀

    • Comunque troppo pochi, uff, c’han bombardato con quel Ragazzo da parete e compagnia bella… quando ci sono in giro QUESTI romanzi!

      In realtà il “decadimento” lo evito spesso pure io e lo lascio a Irvine Welsh. Ma il personaggio è veramente inaspettato, inoltre è ambientato nell’america “superbene” patinata, non è il classico quadro underground-ragazzi-di-periferia XD

Dimmene quattro! (o quante ne vuoi)