[Cartoline dal quotidiano] Compositore

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h 14.27, 13 marzo 2013

Ha scelto il tavolino nell’angolo più nascosto di tutto il locale.
Il volto chino. L’espressione mesta. Vorrei essere invisibile, pare desiderare.
Tanto che entrando non ci si accorge subito di lui.
È la voce del ristoratore a richiamare l’attenzione sulla sua schiena incurvata e sulle pieghe della sua fronte: “Allora, quand’è che vediamo il tuo nome sul giornale? Quand’è che finalmente diventi un compositore famoso?”
L’uomo si limita a scrollare le spalle. La sua unica risposta è una specie di singhiozzo. Una bolla contro il palato.
Fissa il calice che ha davanti, accarezzandone lo stelo con indice e medio. Il residuo torbido di un vino rosso si agita appena seguendo i suoi movimenti intermittenti.
Ha l’aspetto di un manovale; i vestiti coperti da trucioli e imbiancati da una polvere farinosa. Si alza, con lentezza, senza mai sollevare gli occhi.
La maglia che indossa gli si tende intorno al busto e rivela il nome di un importante teatro della zona.
Una scritta bianca, rovinata, granulosa, su sgualcito tessuto nero.

[Cartoline dal quotidiano nasce dalla mia voglia di fissare un attimo, uno sguardo, un ricordo giornaliero.
Trae blanda ispirazione dal Reportage fotografico a parole ideato e proposto da Giulio Mozzi; ma immediatamente ci si discosta, per esigenze diverse e incapacità di seguire troppe regole.
Mi sono imposta pochi riti: uno sl giorno, e scrivere a mano, nello spazio di una cartolina, la scena osservata. Un grazie affettuoso a cartaresistente per alcune cartoline]

11 pensieri su “[Cartoline dal quotidiano] Compositore

  1. Sarebbe interessante tutto un racconto scritto su cartoline. Il lettore seguirebbe il racconto attraverso le cartoline lasciate nei diversi locali della città. Molto più originale che il racconto su twitter !
    Tu scrivi davvero bene e non sto parlando della scrittura a zampa di gufo 🙂

    Alex

  2. Ho scoperto adesso questo progetto. Molto bello. Spero che continuerai a postare le tue cartoline del reportage fotografico a parole. Mi piace molto come scrivi e mi piace questa idea di narrativa. Quasi quasi mi cimento anch’io.

  3. Wait… ma è una cosa che posso fare anche io oppure la stanno organizzando in qualche bella libreria dove vivi tu?
    *non capisce mai nulla*

Dimmene quattro! (o quante ne vuoi)