Sotto il getto di acqua tiepida, sullo schermo nero della conca delle palpebre chiuse, erano infine apparsi i vasi nuovi. Un’idea che le aveva suggerito Leone: quando hai paura, pensa ai fiori. La Rosa Canina, che si preparava a sbocciare; l’Edera Comune con i contorni simili a piccolissimi sentieri di neve fresca; la Sansevieria, detta Lingua di suocera, con le foglie grandi in un verde quasi giallo; il Ficus Benjamina che sorrideva in un vasetto quasi invisibile, foderato di iuta, e le Violette del pensiero che sbocciano nel primo giorno tiepido dell’anno, proprio come un pensiero felice.
[da Il metodo della bomba atomica, di Noemi Cuffia]
non vedo l’ora di leggere questo libro!
è davvero bello! 🙂
Sta piacendo un sacco pure a me. 🙂
vero?
E’… bon, delicato. Particolare.
Sì, ha questa delicatezza che trovo anche nei post del suo blog, e allo stessot empo non racconta una storia facilona… mi piace!
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